Cromlech: il lato misterioso del Monte Bianco
Nel silenzio delle pendici del Piccolo San Bernardo, ad un’altitudine proibitiva in epoca preceltica troverai ad aspettarti una delle testimonianze archeologiche più misteriose del nostro Paese: il Cromlech di La Thuile.
Siamo a 2188 metri sul livello del mare, a pochi passi dal Lago di Verney, dove dal 3000 a.C. questo gioiello di architettura megalitica testimonia il dialogo dell’uomo con una natura da ascoltare e rispettare in tutte le sue forme, nell’alternarsi delle stagioni e delle popolazioni che qui si avvicendarono.
Ma se il vero significato del termine Cromlech ancora ti sfugge, ti forniamo una prima indicazione: pensa ad una piccola Stonehenge o ai cerchi di Carnac. Il termine cromlech indica, infatti, un insieme di pietre disposte in tondo (dal gallese crom, cerchio e lech pietra) ovvero dei menhir che delimitano uno spazio sacro, quasi sempre con funzione di templio dedicato al sole o di osservatorio astronomico.
Il Cromlech del Piccolo San Bernardo non fa eccezione: 46 pietre disposte secondo un cerchio di 72 metri di diametro, che a suo tempo doveva avere al centro un dolmen (un possibile sepolcro megalitico composto da due pietre verticali con un architrave posto a completamento).
La funzione di osservatorio astronomico (o di calendario agricolo) è confermata dalla presenza di una pietra molto più grande delle altre all’interno del cerchio, utilizzata per segnare la direzione del sole al solstizio d’estate.
Ed è in ragione di ciò che il 21 giugno il Cromlech di La Thuile è in grado di offrire uno spettacolo astronomico di breve, ma rara intensità: il sole, tramontando dietro la sella del Lancebranlette (il monte al di sopra del Cromlech) crea per circa mezzo minuto un’ombra a semicerchio che circonda perfettamente la struttura megalitica, lasciando solo l’area sacra in luce.
Anche la posizione, così vicina ad un valico alpino, gli conferisce un significato ulteriore, quale punto di riferimento per quanti, nei secoli si sono confrontanti con la montagna, il ‘confine’ e la scoperta.
Il fascino e la suggestione del Cromlech di La Thuile ‘travalicano’ infatti il valore storico e archeologico, trasportandoci tutti in un’epoca in cui era ancora vivo il contatto con i misteri della natura, dell’alternarsi delle stagioni e talvolta anche della scomparsa del sole…
Resta da dire che il luogo fu certamente sacro per tutte le popolazioni che vi si avvicendarono: dai celti, agli antichi romani, sino agli odierni cattolici. A pochi metri dal Cromlech svetta, infatti, una colonna di epoca romana, la cosiddetta ‘Colonna di Giove’, in cima alla quale è stata in seguito collocata una statua lignea di San Bernardo, patrono di tutti i montanari ed alpinisti.