La Thuile Museo a cielo aperto
È tipico delle terre di confine essere cariche di storia, di tradizioni e di testimonianze delle genti che nei secoli vi si sono avvicendate. Se poi si è vicini ad uno dei più importanti valichi delle Alpi come nel caso di La Thuile la ‘storia’ si fa ancora più interessante, densa di particolari, architetture e leggende. Il tutto incastonato nella natura più potente della Valle d’Aosta: un Museo a cielo aperto custodito dai boschi, difeso dalle montagne e lambito dall’energia di fiumi, cascate e laghi glaciali.
5000 anni di storia; 8 epoche storiche differenti ciascuna con i propri reperti, 10 antiche cappelle costruite tra il XVII e il XIX secolo, una miniera esplorabile per 100 m, fino all'argano originario di inizio Novecento,1 giardino botanico, tra i più antichi d’Europa, e molto altro come si addice ad una terra di confine, che per definizione accompagna scambi tra popoli, battaglie e liturgie.
Una terra sicuramente magica, che sembra toccare il cielo con le vette dei sui monti più alti e che non a caso è stata scelta più di 3000 anni a.C. per la costruzione di uno dei più antichi cerchi megalitici d’Italia – il Cromlech di La Thuile. Probabilmente un grande calendario astronomico, ma anche un’architettura dalla forte valenza rituale che ci riporta ad un rapporto ancestrale e ineludibile con il ritmo delle stagioni, un punto di riferimento nel tempo e nello spazio per i popoli e i viandanti di tutte le epoche.
Qui si avvicendarono, infatti, Celti, Salassi e Romani lasciando ciascuno una traccia, un reperto di quello che nei secoli è divenuto Museo a cielo aperto: oltre al Cromlech i resti di un tempio gallico dedicato al dio celtico Belenus, oggetto di numerose leggende, ma distrutto dai Romani che a La Thuile lasciarono in eredità due mansiones (le stazioni di posta simbolo della magnificenza e dalla coesione dell’Impero), luogo di riposo e ristoro per quanti avevano l’Alpis Graia come via preferenziale per le Gallie. Né mancano le testimonianze del presidio della Chiesa, che qui fece erigere la statua di San Bernardo di Mentone direttamente sui 4 metri della precedente Colonna di Giove e l’Ospizio, fatto edificare nel 1100 dallo stesso Bernardo e più volte distrutto durante le guerre. Gestito dai frati dell’Ordine Mauriziano, l’Ospizio attualmente ospita il Museo della Storia del Colle e l’ufficio internazionale di Informazioni Turistiche per quanti oggi scelgono le montagne di La Thuile per sciare, ma anche per immergersi nella natura e nel passato.
Montagne signore e generose, che in anni più recenti hanno concesso ai Tchouiillen la possibilità di estrarre dalle proprie vene piombo argentifero e antracite e oggi trasfigurano i resti delle attività minerarie in un gioco fatto di gallerie, binari interrotti e vecchi argani. Un modo parallelo ormai fuori dal tempo, ma integrato in una natura che si riprende i suoi spazi, riducendolo ad una sorta di ‘parco avventure’ progettato dalla Storia.
Un Museo a cielo aperto per chi desidera perdersi nei boschi di La Thuile, o forse ritrovarsi, camminando tra piccoli borghi, chiese, laghi, reperti archeologici, fortificazioni e bunker, il tutto sotto lo sguardo vigile del Monte Bianco.