SENTIERO 3 - PARIS – (arancione)

SENTIERO 3 - PARIS – (arancione)
Difficoltà: E escursionistico impegnativo
Durata 0h.50


Il Geom. Vittorino Paris nasce a La Thuile nell’anno 1887 da Anselmo e Maria Granier. Paris sosteneva l’esigenza di potenziare l’industria mineraria, senza per questo sacrificare troppo l’allevamento e l’agricoltura, da sempre uniche fonti si sostentamento della popolazione.

Già nel 1909 lo si trovava occupato col fratello Camillo presso le miniere del Biolley e del Promise, di cui diventa impiegato amministrativo. Nel 1920 realizzò la teleferica che dalla zona “SalinI” raggiungeva i casolari di La Balme (sorvolava la frazione Les Granges, abbreviando così di molto i tempi di trasporto del materiale per la città di Aosta. Tale teleferica sostituì quella sempre da lui in precedenza realizzata che collegava gli ingressi delle miniere “Granier” con i casolai del Preylion.

Ulteriori ricerche (inerenti l’argento) vennero realizzate dal Paris all’Alpe di Crottes il località Breuil e a Teppe de Chamois a 2.600 m di altitudine.

I sentieri Paris partono da quota 1.630 m e giungono a quota 1.808 m. A quota 1.765 m trovano sede i due ingressi minerari “Granier”. Purtroppo nel primo ingresso (N. 8) sono solo visibili alcuni travi portanti in legno che costituivano la volta originaria. L’accesso fu sbarrato all’epoca della chiusura delle miniere. Sul fronte dello stesso trovasi un canalone, probabile punto di deiezione del materiale di risulta delle miniere.

Del secondo ingresso “Granier” (N. 9) è visitabile invece il primo tratto, rivestito in cemento (circa 10 m), dove sul fondo insiste un grosso stanzone. Nello stesso si può ammirare un grosso argano con motori e macchinari ancora in ottimo stato. Tale argano costituiva parte della “discenderia” (tunnel inclinato che collega un sistema di gallerie poste a livelli diversi, seguendo generalmente l’andamento in pendenza di un filone o lente di antracite) e permetteva di rialzare/abbassare i vagoncini colmi di antracite provenienti dall’area estrattiva di Chaz Dura (quota ingresso tunnel del Preylet 1.491 m) diretti verso l’uscita di Arpy posta a quota 1.738 m circa. Da Arpy, grazie a una teleferica sino a Morgex e poi tramite la ferrovia “Pré-Saint-Didier – Aosta” il materiale estratto raggiungeva gli altiforni degli stabilimenti della COGNE. Lungo il tratto cementato dell’ingresso è ancora esistente parte dell’impianto di illuminazione e sono ancora inseriti nel cemento in sequenza i ganci che sostenevano l’impianto di ventilazione.

All’esterno delle due “bocche” di miniere è presente una piazzola ove sono ancora ben visibili dei tratti di binari (ferrovia Decauville). La trazione dei vagoncini era effettuata direttamente dai minatori oppure da animali (cavalli o muli). All’esterno del secondo ingresso trova sede una piattaforma in cemento di circa 3 m x 2 m (alta circa 70 cm). Sul basamento con tutta probabilità era installata la partenza della vecchia teleferica che raggiungeva l’abitato del Preylion e parte dell’impianto di ventilazione della miniera.
Nelle vicinanze, pochi metri sopra, percorrendo un breve sentiero in piano è visibile la “bocca” di un’altra miniera (N. 31). La bocca è riconoscibile grazie alla presenza di alcuni muretti a secco piegati all’interno verso la montagna. Nei pressi degli ingressi sono ancora esistenti i basamenti in pietra e cemento di una seconda teleferica (N. 32). Più in basso, a quota 1.700 m circa, è presente lungo il percorso un ingresso o sfiato (N. 13), precauzionalmente chiuso ai fini della sicurezza. Proseguendo, prima di raggiungere il sondaggio N. 11, fuori dal sentiero in cima ad un ripido pendio (circa 20 m di dislivello da effettuare su terreno instabile – non esiste alcuna traccia) è tuttora esistente, seppur in parte crollato e coperto da terra/pietrame, un vecchio ingresso minerario (N. 12).